Museo



  Visita virtuale - Dettaglio sala

Sala G - Lavoro e mestieri

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Questo ampio ambiente era adibito a ricovero per le carrozze e per i finimenti che erano appesi, come oggi, nell’originale intelaiatura in legno qui ritrovata e qui conservata. Oltre ai finimenti per tiri pesanti e per carrozze, si trovano appesi gioghi singoli e doppi. Erano utilizzati quando il cavallo era un lusso per il contadino che doveva accontentarsi del bue se non addirittura della mucca che, oltre a fornire il latte per la famiglia, doveva trainare carri ed aratro. Sconosciuta alla maggior parte dei visitatori è la funzione di quel treppiedi in legno che si trova davanti ai finimenti: si tratta di un cric per le carrozze. Del sellaio sono gli attrezzi appesi in una bacheca tra i finimenti in pelle e cuoio. Il Ticino non è il mitico “Eldorado”, ma sicuramente di oro ne è stato trovato ed i ben informati assicurano che anche oggi varrebbe la pena di cercare. Chissà se l’attrezzatura che qui vediamo è riuscita ad aiutare qualcuno ad arricchirsi con le preziose pagliuzze! Il massiccio banco, le numerose trivelle e pialle ed un campionario di attrezzi vari ci portano dal falegname. Un misterioso oggetto in legno, bloccato tra le ganasce di una morsa fissata ad un grosso ceppo, altro non è che un ingegnoso attrezzo per incidere il passo di una vite su di un tondo di legno. Dopo questa operazione la vite viene ultimata sul tornio per legno, a pedale, risalente alla fine del ‘700. Nell’angolo riservato al fabbro troviamo, oltre a numerosi esempi della creatività di questo artigiano che spesso è corretto definire artista, antichi trapani a volano e uno a masse centrifughe databili 1800. L’attività del maniscalco è ben rappresentata dalla fucina, dalla serie di martelli, pinze e tenaglie, dai bisturi, dalla curiosa rasatrice e dagli zoccoli ferrati. Qualche passo e ci troviamo di fronte ad un tornio appartenuto all’Imperial Regio Distretto austriaco di stanza a Cuggiono e da questi abbandonato alla sconfitta nella battaglia di Magenta del 4 giugno 1859. In una bacheca sono esposti una serie di attrezzi utilizzati dal fonditore per preparare le forme in terra, mentre a fianco troviamo dei modelli in legno. Sotto agli strumenti del muratore possiamo vedere gli attrezzi usati in passato per escavazioni sott’acqua quando si presentava la necessità di piantare pali per imbarcaderi o per stendere delle passerelle.
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Oggetti nella sala

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